PAROLE

PROVERBI (In blu le parole cliccabili)

DAVANTI

1

Dicembre, davanti t'agghiaccia e di dietro t'offende (o viceversa).

2

Dio ti guardi da quella gatta che davanti ti lecca e di dietro ti graffia.

3

I cani piccoli davanti alla porta si sentono grossi.

4

La fortuna è una vacca, a chi mostra il davanti, a chi il di dietro.

5

Non bisogna mettere il carro davanti ai buoi.

6

Val più un moccolo davanti che una torcia di dietro.

DAVANZO

1

Chi ha denari assai, fabbrica; chi n'ha davanzo, dipinge.

DAVVERO

1

Chi davvero aiutar vuole, abbia più fatti che parole.

DAZIO

1

Parole non pagan dazio.

2

Se si pagasse dazio di parole, e' se n'avrebbe meno e manco.

DEBBAN

1

I ragazzi e i pazzi credono che vent'anni e venti lire non debban mai finire.

DEBITI

1

Chi gioca di piè, non paga i suoi debiti.

2

Chi non ha debiti è ricco.

3

Chi vuol quaresima corta, faccia debiti da pagare a Pasqua. Compra il letto d'un gran debitore.

4

I debiti dei poveri fanno un gran fracasso.

5

I debiti e i peccati crescono sempre.

6

I debiti non si scordan mai.

7

I peccati e i debiti son sempre più di quelli che si crede .

8

L'arrabbiarsi non paga i debiti.

9

La morte paga i debiti, e l'anima li purga.

10

Meglio andare a letto senza cena che alzarsi con i debiti.

11

Per debiti non s'è ancora impiccato nessuno.

DEBITO

1

Chi fa tutto a tempo debito, di un giorno ne fa tre.

2

Chi ha debito ha credito.

3

Chi non ha bisogno è in debito.

4

Chi paga debito, acquista credito.

5

Chi paga debito, fa capitale.

6

Chi promette, in debito si mette.

7

Debito e fanciulle da maritare, guarda la gamba.

8

Debito vuol dir credito.

9

Il debito mangia giorno e notte.

10

Il debito porta in groppa la menzogna.

11

Il giorno che si fa il debito non si va in prigione.

12

La morte è un debito comune.

13

Malinconia non paga debito.

14

Ogni promessa (o promesso) è debito.

15

Pensiero non pagò mai debito

16

Sette anni di bel tempo non pagano un soldo di debito.

17

Un carro di fastidi non paga un quattrin di debito.

DEBITORE

1

Chi vuol quaresima corta, faccia debiti da pagare a Pasqua. Compra il letto d'un gran debitore.

2

Chi è debitore non riposa come vuole.

3

Da cattivo debitore, o aceto o vin cercone.

4

Debitore, mentitore.

5

Dorme chi ha dolore, e non dorme chi è debitore.

6

Oggi creditore, domani debitore.

DEBITORI

1

Finchè si è debitori si sta in mezzo ai dolori.

2

Finché si è debitori si è nei dolori.

3

I creditori hanno miglior memoria dei debitori.

DEBOL

1

Vigna al nugolo fa debol vino.

DEBOLE

1

Il filo si rompe dal lato più debole.

2

Niun principio fu mai debole.

3

Senza Cerere e Bacco è l'amor debole e fiacco.

4

Tre cose simili; prete, avvocato e morte. Il prete toglie dal vivo e dal morto; l'avvocato vuol del diritto e del torto; e la morte vuole il debole e il forte

DEBOLI

1

Tutti i principii son deboli.

DECIDERE

1

Prudenza nel decidere, ma energia nell'eseguire.

DECOLLATO

1

Uomo condannato, mezzo decollato.

DECRETI

1

Dappoiché i decreti hanno avuto ale, e i soldati valigie, e che i monaci vanno a cavallo, ogni cosa è andata male.

DEE

1

A' cinque d'aprile, il cucco dee venire; se non viene a' sette o agli otto, o ch'è preso o che è morto.

2

All'assente e al morto non si dee far torto.

3

Chi cambia terra, dee cambiare usanza.

4

Chi ci loda si dee fuggire, e chi c'ingiuria si dee soffrire.

5

Chi promette nel bosco, dee mantenere in villa.

6

L'amicizia si dee sdrucire, non istracciare.

7

Non si dee dar tanto a Pietro, che Paolo resti indietro.

8

Quando il lupo mangia il compagno, creder si dee sterile la compagna.

9

Tanti ha fastidi chi dee avere, che chi deve dare.

DEESI

1

Al maggiore deesi l'onore.

DEGGE

1

Chi fa la legge, servarla degge.

DEGNO

1

Chi vuol lavoro degno, assai ferro e poco legno.

2

L'aratro ha la punta di ferro; la zappa l'ha d'argento; D'oro l'ha la vanga; e quando vuoi far lavoro degno, metti tra la vanga molto ferro e poco legno.

3

Ogni operaio è degno di mercede, e il negargliela in ciel vendetta chiede.

DELIBERA

1

Mal delibera chi troppo teme.

DELICATAMENTE

1

Prima d'essere con altri discreto, arrendevole, prima di usar troppo delicatamente seco, guarda ch'egli non ne abusi.

DELITTI

1

Chi non gastiga i delitti ne cagiona dei nuovi.

DELITTO

1

Chi delitto non ha, rossor non sente.

DELIZIE

1

Delizie temporali portano mille mali.

DEMENZA

1

La fatica genera la scienza, come l'ozio la demenza.

DEMONIO

1

Non segue matrimonio che non centri il demonio.

2

Quando l'angelo vuole diventare demonio, impara a mentire.

3

Se piove per San Gorgonio (9 settembre), tutto l'ottobre è un demonio.

DENAI

1

Quando è su' granai (o solai) non se ne può aver senza denai.

DENAJ

1

Chi piglia moglie per denaj, spesso sposa liti e guai.

DENAR

1

Chi dà a credenza spaccia assai, perde l'amico e denar non ha mai.

DENARI

1

Chi fa mercanzia e non la conosce, i suoi denari diventan mosche.

2

Chi ha denari assai, fabbrica; chi n'ha davanzo, dipinge.

3

Chi ha denari da ricuperare, molte gite ha da fare.

4

Chi ha denari e prati, non son mai impiccati.

5

Chi non ha denari non faccia all'amore.

6

Chi non ha denari non vada al mercato.

7

Chi non ha denari, scartabella.

8

Denari di gioco, oggi te li do, domani te li tolgo.

9

Denari e fanciulli bisogna ben custodirli.

10

Denari e santità, metà della metà.

11

I denari non bastano, bisogna saperli spendere.

12

I denari son come le brache degli stufaioli; cuoprono le vergogne.

13

I denari sono tondi e ruzzolano.

14

Lettere in carta, denari in arca.

15

Ottone, rame e stagno, assai denari e poco guadagno.

16

Pazienza, tempo e denari acconciano ogni cosa. Pazienza vince scienza.

17

Pochi denari, e molto onore.

DENARO

1

Amor fa molto, il denaro fa tutto.

2

Chi ha orecchie intenda, chi ha denaro spenda.

3

Chi l'uomo soccorre in povertà ridotto, presta il denaro a Dio con grosso frutto.

4

Chi non ha denaro in borsa, abbia miele in bocca.

5

Col denaro (o con l'oro) tutto si compra.

6

Denaro sepolto non fa guadagno.

7

Gli errori dei medici li ricopre la terra, quelli dei ricchi il denaro.

8

Guardalo bene, guardalo tutto, l'uomo senza denaro combrutto.

9

Il denaro in tasca al giovane é un coltello in mano al fanciullo.

10

Il denaro è come il letame, il quale a nulla serve se non lo spandi.

11

Il denaro è di cattiva natura perchè acceca ogni creatura.

12

Il denaro è un buon servo e un cattivo padrone.

13

Il denaro è un compendio del potere umano.

14

Il tempo è moneta (o denaro).

15

L'amico dev'essere come il denaro.

16

La buona educazione e il denaro fanno signori i nostri figli.

17

Non c'è denaro che paghi la libertà.

18

Non il denaro, ma l'uso del denaro è lodevole.

19

Non è ricco chi il denaro tiene chiuso, ma chi lo spende per farne buon uso.

20

Quanto minor bisogno ha di denaro, tanto piú gode averne il vecchio avaro.

DENEGASSE

1

Se la capra si denegasse, le corna la manifesterebbero.

DENTE

1

A chi duole il dente, se lo cava.

2

Al pan duro dente acuto.

3

Chi arde e non lo sente, arder possa infino al dente.

4

E' più vicino il dente che nessun parente.

5

Finché l'uomo ha dente in bocca non sa mai quel che gli tocca.

6

La lingua batte dove il dente duole.

7

La lingua unge e il dente punge.

8

Occhio per occhio, dente per dente.

9

Per San Clemente il verno mette un dente (23 novembre).

10

Quando il tempo è molle, il dente è più folle.

11

Tristo a quel dente che comincia a crollare.

DENTI

1

Al bambin che non ha denti, freddo fa di tutti i tempi.

2

Chi ha denti, non ha pane; e chi ha pane, non ha denti.

3

Chi mangia la midolla con i denti, mangia la crosta con le gengive.

4

Con lacrime e lamenti non si cura il mal di denti.

5

Domeneddio fece bene a non fare i denti a' ranocchi.

6

Fin ch'uno ha denti in bocca, non sa quel che gli tocca.

7

Finchè uno ha i denti in bocca non si sa quel che gli tocca.

8

I denti del giudizio spuntano tardi e cascano presto.

9

La lingua riceve spesso morsi, ma rimane insieme ai denti.

10

La lingua sta bene dentro i denti.

11

Le buone parole non rompono i denti.

12

Non tutte le volte che si veggono i denti, s'ha paura de' morsi.

13

Quando odi altrui mancamenti, chiudi la lingua fra i denti.

14

Quando si ride senza essere contenti è un riso che non passa i denti.

15

Tal susina mangia il padre che allega i denti al figliuolo.

16

Trentadue denti non riescono a tenere a bada una lingua.

DENTRO

1

Bella in vista, dentro è trista.

2

Chi ha dentro amaro, non può sputare dolce.

3

Il caritatevole dà alla porta, e Iddio mette dentro dalle finestre.

4

L'invidia fa agli altri la fossa, e poi vi casca dentro.

5

La castagna di fuori è bella e dentro ha la magagna.

6

La donna è come la castagna; bella di fuori, e dentro è la magagna.

7

La lingua sta bene dentro i denti.

8

Nella cassa dell'avaro, il diavolo vi giace dentro.

9

Quando la fame vien dentro la porta, l'amore se ne va dalla finestra.

DEPODESTA

1

Chi del suo si depodesta, un maglio sulla testa.

DERRATA

1

A buona derrata pensaci.

2

La buona derrata cava l'occhio al villano.

3

Quando il verno è nella state, e la state nell'invernata, non avrai buona derrata.

DERRATE

1

Le buone derrate vuotano la borsa.

DESCO

1

Chi non mangia a desco, ha mangiato di fresco.

2

Gallinetta che va per cà, o la becca o l'ha beccà: se la non becca a desco, l'ha mangiato di fresco.

DESERTO

1

Bocca chiusa e occhio aperto, non fe' mai nessun deserto.

2

Chi predica al deserto, perde il sermone.

DESIATA

1

Pasqua tanto desiata, in un giorno è passata.

DESIDERA

1

Chi assai desidera, assidera.

2

Ognun crede quel che desidera.

3

Povero è quello che desidera assai.

DESIDERARE

1

Non desiderare i sapori de' signori.

DESIDERATA

1

Giovane ritirata, giovane desiderata.

2

La vecchiezza è da ognuno desiderata; quando s'acquista viene odiata.

DESIDERATO

1

La vecchiezza è un male desiderato da tutti: la gioventù un bene non conosciuto da nessuno.

DESIDERII

1

I desiderii non empiono un sacco.

2

Se i desiderii bastassero, i poveri anderebbero in carrozza.

DESIDERIO

1

Il desiderio fa parer bello quel che è brutto.

DESINARE

1

I Veneziani alla mattina una messetta, dopo desinare una bassetta, e la sera una donnetta.

2

L'ora del desinare, pe' ricchi quand'hanno appetito, pei poveri, quand'hanno da mangiare.

3

Meglio buon desinare che una bella giubba.

DESINAVA

1

Quando Venezia comandava, si desinava e si cenava, coi Francesi, buona gente, si desinava solamente.

DESIO

1

Paura de' birri, desio di regnare, fanno impazzare.

DESIR

1

Chi sa celare in parte i desir suoi, compra la merce a miglior prezzo assai.

DESIRA

1

A lunga corda tira, chi morte altrui desira.

DESSE

1

Chipresto, è come se desse due volte.

DESTA

1

Allo schiamazzo del gallo si desta la volpe.

DESTARE

1

Non stuzzicare (non svegliare, non destare) il can che dorme.

DESTINATO

1

Chi in corte è destinato, se non muor santo, muor disperato.

2

Il maritare e l'impiccare è destinato.

3

Nozze e magistrato, dal cielo è destinato.

DESTINO

1

La fortuna, il fatto, e il destino, non vagliono un quattrino.

DESTRA

1

A chi la va destra par savio.

2

L'industria é la mano destra della fortuna.

3

La mano sinistra non sappia quel che fa la destra.

DETERMINATO

1

Cuor determinato, non vuol esser consigliato.

DETTA

1

Finché tu hai la detta, sappila conoscere.

2

La parola non è mal detta, se non è mal presa.

3

Parola detta e sasso tirato non fu più suo.

DETTATO

1

E più disperatamente: Ed anche si dice che Specificando i mali guadagni con quest'altro dettato: cioè, far la spia-- Far grippe vale rubare.

DETTI

1

I detti son nostri e i fatti son di Dio.

DETTO

1

Al mal fatto si rimedia, al mal detto no.

2

Dal detto al fatto c'è un gran tratto (ovvero c'è un bel tratto).

3

Detto d'amore disarma rigore.

4

Detto dei cacciatori o pescatori.

5

Detto popolare spesso è un avviso salutare.

6

Detto senza fatto, ad ognun par misfatto.

7

Il mal detto non si cancella, il mal fatto sì.

8

Meglio perder l'amico che un bel detto.

9

Ogni buon detto è fatto retto.

10

Ogni vero non è ben detto.

11

Per un bel detto si perde un amico.